Quando si fallisce in qualcosa può voler dire che altre porte si aprono...
Io me lo sentivo già da qualche giorno che non mi avrebbero scelto. Sì...per quel colloquio di lavoro di cui ho accennato due post fa. Non era niente di speciale come tipo di impiego, ma era part-time e si trattava di lavorare in un negozio che mi piace moltissimo. Era un posto come cassiera a Maisons du Monde, una grande catena francese di arredamento, qualcuno ci voi sicuramente la conoscerà.
Quando si fallisce in qualcosa può voler dire che altre porte si aprono...
Io me lo sentivo già da qualche giorno che non mi avrebbero scelto. Sì...per quel colloquio di lavoro di cui ho accennato due post fa. Non era niente di speciale come tipo di impiego, ma era part-time e si trattava di lavorare in un negozio che mi piace moltissimo. Era un posto come cassiera a Maisons du Monde, una grande catena francese di arredamento, qualcuno ci voi sicuramente la conoscerà.
Il part-time era comunque organizzato a rotazione e mi avrebbe creato non pochi problemi nella gestione famigliare: senza nessun parente vicino avrei dovuto assumere un baby sitter per andare a prendere la bambina a scuola, ma non sempre...
Inoltre mi rendo conto che non ho una vera esperienza nel settore, per questo avranno scelto qualcuno più qualificato di me.
Doveva andare così, io credo...intanto continuerò a cercare e proverò ad inventarmi qualcosa per lavorare da casa.
Rileggendo il diario del mattino di qualche mese fa, mi accorgo che la me stessa del passato può diventare l'insegnante più adatta per calmarmi e per rendermi più fiduciosa ora.
Eccola:
Siamo andate a piedi a scuola stamattina e mi ha fatto bene. Elisa era già pronta, prestissimo, perché aveva preparato tutto già dalla sera prima. Mi piace molto camminare, rallentare il ritmo per comprendere anche i buchi e la pause di certe attività quotidiane.
Sono stanchi i ragazzi della scuola e io sono stanca con loro.
Inoltre sono stanca di arrivare alla fine del mese senza nemmeno un soldo costretta ad usare il bancomat più di un paio di volte. La paura che tutto quello che si ha può finire ed esaurirsi è reale.
Ma ancora più vivida e reale è la consapevolezza che qualcosa sta cambiando: è una sensazione diffusa, ancora troppo incerta per poterla chiamare in un modo definito. Io, nel mio piccolo, mi accorgo che cos'è in fondo l'autentica povertà.
Mi sento povera perché non posso comprare niente che non sia l'essenziale, perché devo fare economia, perché il portafoglio è vuoto...
Eppure camminando per la strada, per la mia magnifica "Via dei tigli", mi accorgo di mille cose cadute dagli alberi, oggetti di recupero che la natura dà senza preoccuparsi del dopo, migliaia di legnetti, bastoncini, foglie, fiori, suoni che arrivano alle orecchie, cinguettii infiniti, sole che scalda piano piano...
Ora non ho fame, ora sono coperta
non ho freddo, ora posso riposare su un letto comodo, entrare in una casa accogliente.
Già, me ne rendo conto, mi accorgo della generosità infinita della natura perché sto bene, perché ho delle basi dalle quali partire.
Mi attraversa un brivido nella schiena se penso che qualcuno e non solo qualcuno non parte con una base sicura. Ecco, dove può arrivare il confine?
In quale punto può diventare insopportabile non avere niente?
E' un argomento non facile e complesso, lo so. Mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno."
18/05/ '12
cara Cristina
RispondiEliminaconosco e condivido i tuoi dubbi. In questo periodo son stata anch'io molto in bilico tra l'essere e l'avere.
Ci sono i giorni blu, per citare il tuo bellissimo post, ma anche quelli grigi, nei quali le risorse dello spirito non sembrano sufficienti a sbarcare il lunario.
Ti auguro di tutto cuore di mettere a frutto - anche economicamente - le tante risorse che hai e le cose belle che sai fare.
Peccato per quel posto "Les maisons du monde".E'un bel nome per un negozio (conosco quella catena) ma dato che parliamo di case, ti ricordo quel proverbio,terra terra ma che spesso ho riscontrato veritiero: "Si chiude una porta, si apre un portone"
Un abbraccio
Nina
Le assunzioni sono un vero mistero per me...
RispondiEliminaMi ricordo una volta che, con una mia amica (entrambe abbastanza normali-pssabili) abbiamo rinuciato a fare la domanda in una libreria perchè cercavano ragazze con.."bella presenza" e noi non ci sentivamo all'altezza... Poi hanno aperto la libreria e le due commesse erano bassine, grassottele e pure antipatiche...mahhh
In più sta diventanto sempre più complicato dal punto di vista "contrattuale"..uffa...
Per me poi il mondo del lavoro è morto, non ci sarebbe più bisogno di produrre così tanto, tutti più o meno abbiamo tutto!
Dovrebbe cambiare alle radici questo mondo e aloro la vita sarebbe più semplice...
Ciao Cri!
RispondiEliminaNon arrenderti ci saranno ancora occasioni da cogliere,io continuo ad incrociare le dita!
Sei avvolta da mille bellezze,amare la natura e saper cogliere le piccole grandi cose che trovi nella magnifica Via dei tigli e nella tua vita,sono ricchezze che sai conservare con cura
Un abbraccio grande
Ce la farai, vedrai. Si raggiunge sempre l'obiettivo quando lo si guarda con fiducia, quando si pensa positivo. Te lo dico per esperienza personale. In ogni modo in bocca al lupo per il tuo lavoro.
RispondiEliminaCiao Cristina, capisco i tuoi sentimenti e condivido le tue paure. Anchio passo dei giorni con la paura che quello che si guadagna non sia sufficiente per noi e altri (quelli blu?) in cui mi sento comunque fortunata.
RispondiEliminaCe la farai, pensa positivo e quando sei giù passa a trovarmi!
a presto
alessandra
Nina: ciao Nina, mi piacciono molto i tuoi commenti così sentiti, che partono da dentro, non so come spiegarmi...grazie! :-)
RispondiEliminaLo spero anch'io e il messaggio di questo noto proverbio (che spesso ci ripetevano i nostri genitori e i nostri nonni) è proprio quello che mi è venuto in mente quando non è stata accettata la mia domanda...si vede che doveva andare così:-)
Un abbraccio anche da parte mia!
madhouse: Già, anche per me sono e riamrranno un mistero...anch'io la penso come te e mi piacerebbe un mondo diverso...non solo a parole...
RispondiEliminagrazie Mad, un abbraccio grande!
claudia: ciao cara, le tue parole mi riempiono di energia e anche di emozioni...perchè so da quanto mi segui...grazie Claudia...ti auguro un dolce weekend!
RispondiEliminaCiao Ambra,sì... sarò fiduciosa...sicuramente, anche per i miei figli vedere una mamma sorridente e positiva è già tantissimo!
RispondiEliminaGrazie per tutto!
Ciao Alessandra, grazie per essere passata, quello che scrivi rispecchia un po' come sono io...
RispondiEliminae certo... non possono essere tutti blu i giorni;-) ma anche del colore che in quel momento riesce e riversarsi in loro;-)
sicuramente passserò spesso a trovarti!
bacioni!
Ciao è molto bello il tuo blog, quello che scrivi,le tue opere...
RispondiEliminaconosco e capisco le tue paure e incertezze! sii forte vedrai che presto si aprirà il famoso portone!
un abbraccio
per il momento non vivo la condizione che hai descritto ma mi sono sentita anch'io in passato "senza rete" o, comunque, in una condizione precaria. La cosa insopportabile penso sia iniziare a di-sperare, a perdere fiducia nelle proprie risorse. Ma la risposta tu l'hai già trovata:)
RispondiEliminaCiao, Cris! Ti abbraccio forte e spero che tu possa riacquistare tutta la tua serenità al più presto.
Cara Cristina,
RispondiEliminagrazie per aver condiviso pagine così intime, preziose e delicate del tuo Diario.
Il tuo gesto verrà sicuramente ripagato.
Ti abbraccio forte.
Con stima e ammirazione
Mug
@vittoelibri: ciao! Benvenuta e paicere di conoscerti! Mi fa piacere cheti piaccia il mio blog...ok! :-) sarò fiduciosa!
RispondiElimina@giacynta: ti ringrazio per le tue parole...sì anch'io penso che disperare sia la cosa più insopportabile...non so se conta ma l'amore che porto dentro e quello di chi mi circonda farà sì che non accada...grazie Giacynta per il tuo affetto che sento molto!
RispondiEliminaUn caro abbraccio!
Grazie a te Barbara per essere passata, per me scrivere un diario è quasi diventata una necessità...mi piace molto farlo, volte anche condividere...
RispondiEliminaanch'io ti abbraccio forte!
mi hai trasmesso tanta positività...:-)♥
Ciao Cristina ,
RispondiEliminaanch'io mi trovo in una situazione analoga alla tua, fare attenzione a quanto si spende , sentirsi con le mani legate , aver voglia di un lavoro ma che non stravolga troppo l'andamento familiare e poi il fatto di non sentirsi all'altezza...
Sogno spesso di poter in qualche modo di poter "decollare"con la pittura ma è una strada tutta in salita . Però io quello sento di voler fare . A volte mi sento un vero fallimento e mi abbatto ,poi non so cosa mi ridia la forza di riprendermi, ma pian piano ricomincio a vedere meno nero e ad andare avanti e sperare in momenti migliori ...
Un abbraccio
Ho letto solo ora questo tuo post. Mi dispiace per com'è andata, ma pensa che forse doveva andare così. Sai, tempo fa, quando ancora non avevo deciso definitivamente di seguire la strada dell'insegnamento, avevo anch'io mandato il cv in risposta ad un annuncio di un negozio della stessa catena, ma non mi hanno mai neppure chiamata.
RispondiEliminaRiparti dalle tue riflessioni e cerca di guardare oltre. Un abbraccio forte
Ciao Ivana, le tue parole mi rincuorano perché non mi fanno sentire sola in questo cammino a volte decisamente in salita...anch'io sogno di potercela fare con la pittura e l'illustrazione, ma in certi momenti la poca autostima mi fa sentire inadeguata e non all'altezza!
RispondiEliminaUn abbraccio grande! ♥
@tamara: ciao Tamara, sicuramente è stato meglio così... seguirò il tuo consiglio ascoltando la mia voce interiore...grazie...
RispondiEliminaun abbraccio forte e buona serata!