Amorevolmente parlo a me stessa in un dialogo di luci e ombre,
in un viaggio infinito caratterizzato da sonni profondi e ampi respiri
divento consapevole della mia voce più autentica
quella che ancora crede nei sogni più audaci e coraggiosi...
...poi si siede e osserva la curva ad onda di un ciuffo di capelli
e lo struggimento più dolce si impadronisce di lei:
- quante volte avrei potuto fare di più, quante volte un gesto avrebbe dato conforto al cuore assettato d'amore, quante volte sono passata senza fermarmi, non ho lasciato un sorriso ai miei figli e distratta da altre cose non mi sono lasciata alle spalle l'angoscia del 'fare' per fermarmi con loro a giocare, quante volte...
in realtà non lo so.
So che le volte che l'ho fatto hanno riempito di calore e colore ogni vuoto, forse hanno anche lasciato qualche piega morbida, libera di muoversi.
Perché la libertà per essere tale, ha bisogno di vuoto per muoversi meglio e scegliere da sola quale sentiero prendere.
So di non poter arrivare dappertutto. La vita è multiforme e contiene dentro di sè domande, risposte, contraddizioni infinite, rivelazioni improvvise, illuminazioni...
Tutto esiste e va sperimentato, con o senza di me
e più queste tre parole - senza di me - risuonano precise e chiare, più mi rendo conto di esserci comunque, come osservatrice da lontano o come colei che veglia da vicino.
Con un gesto e poi via...
fuori dal cerchio attorno alla vita,
nel respiro di ogni giorno.
E infatti sei riuscita a trasmettere tutto il tuo amore con queste parole. Dopo aver finito di leggerle mi è venuto di respirare profondamente e con questo gesto ho preso simbolicamente tutto l'amore che ci offri. Come sempre, grazie.
RispondiEliminaCiao Teresa, anch'io ti ringrazio tanto per le belle e gentili parole che mi hai lasciato. Mi fanno bene e mi incoraggiano a continuare a scrivere.
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