mercoledì 27 giugno 2012

Dentro gli occhi gemelli...

cielo natale
matite colorate e  pennarello su carta da pacco


Il disegno che ho realizzato è l'interpretazione grafica del cielo natale di mia madre.

Ho cominciato disegnando due visi gemelli, uno maschile e uno femminile che si rispecchiano guardandosi negli occhi. Nel centro del cerchio si trova la spirale del sé e più in basso saturno, governatore della carta, associato al cuore, l'ho accostato a Giove simboleggiato da una conchiglia. 
Questo è il fulcro della passione (in Ariete) e il cuore che arde eccitato dalla bellezza femminile abituata ed esperta a mostrarsi dentro un chiaccherio infinito...

La luna insieme a venere, nella parte destra e inferiore del cerchio, e il sole con marte,  sono tutti  pianeti posti nell'elemento aria che caratterizzano il suo alone di leggerezza composto fatto di pensieri ariosi e leggiadri come farfalle.

Ma la visione oltre l'ovvio e l'apparenza è la sua vocazione che dall'amore per la natura, la terra e le cose semplici, parte per un viaggio che si dirige verso la parte interiore di sé.


E' il mio cuore che parla e scrive e la sua maschera che si frappone tra lei e me,  la maschera del realismo
 (rappresentata dll'ascendente in capricorno), delle battaglie per raggiungere il benessere, del duro lavoro che ha lasciato segni sulle sue bellissime mani sottili.

Questo è solo un bozzetto di quello che potrà essere e di quello che è. Uno specchio d'acqua cristallina che pian piano si delinea e si fa chiaro sotto gli occhi attenti della nostra comprensione.




folletta -  albero
matite colorate su carta da pacco

giovedì 21 giugno 2012

Estate - Elemento Acqua




"L'Acqua inizia quando la luce raggiunge il suo apice, il primo giorno dell'estate. Gli astronomi chiamano questo momento il solstizio d'estate. Nell'estate la Terra stessa sembra favorire la vita.
La Natura diventa un utero protettivo. Persino alle forme vitali più deboli vengono garantiti momenti di svago. L'acqua è il principio di nutrimento e protezione. All'esterno il suo spirito è quello del calore; interiormente dell'immaginazione e dell'intuizione. Con le sue qualità di sensibilità penetrante, la primaria funzione dell'acqua  è il sentire."

S. Forrest - Il cielo interiore










"L’acqua  mobile e fluttuante nel mare che incanta:
accende scintille di nostalgia e il 
desiderio di perdersi dentro un immenso abbraccio senza fine.

L’acqua  scende a gocce di pioggia,
suoni sottili che si uniscono in un’armonia ritmica,
musica che scioglie e lava via ogni ombra incontrandosi nella via di mezzo,
nell’alchimia delle emozioni che sgorgano dal cuore

L’acqua dentro il fiocco di neve morbido sfiora la pelle del viso, imbianca l’aria rendendola gelida e frizzante.
Gelo che risveglia i sensi e trasporta nel tempo, dentro il fantastico e surreale mondo dei bambini.

L’acqua che riconosco dentro i tuoi occhi innamorati
e  fa di ogni essere vulnerabile una risorsa inaspettata di energia,
una forza rigenerante e sorprendente.

L’acqua:
punto di incontro e culla dei simboli più antichi e magici
che in ogni tempo ritornano a dare significato e bellezza regale alla vita."

Venerdì – 1 gennaio 2010

mercoledì 20 giugno 2012

Verso il solstizio d'estate...



 - Diario di giugno -


In un deserto allietato dai cinguettii ritmici,
rimbalzi accompagnano dentro la dimensione profonda, dal fuori al dentro.
L'aria del mattino è gialla e rosa, non ancora troppo calda e ogni rumore arriva distante a risvegliare il corpo immobile.
A gambe incrociate saluto gli astri che si alternano in un ciclo continuo che nella sua linea conosciuta non nasconde sorprendenti magie.
Insieme riposiamo, ancora la luce è lunga oggi e lo sarà ancor di più domani fino a raggiungere il suo culmine per poi ricominciare la danza, per poi lasciarsi ricadere piano dentro un'estate calorosa a forma di parentesi...














D'estate il tempo è rotondo,
non un fiore raccolto, 
non un tappeto di foglie calpestate sotto piedi incuranti e distratti,
ma un fuggevole incontro sotto le stelle 
che riprende il ricordo ma non lo ripete.


18 giugno '12


giovedì 14 giugno 2012

Gocce di colore





"Gocce di mondi dell'oltre-confine a volte ricadono su di noi..."



Sono un fiume arcobaleno che trova la sua via nell'arco del cielo profondo,
sono un punto di vista diverso 
sotto una pioggia che musica e gioca a nascondino con il sole.


Volano ampie le ali di un gabbiano, sopra i tetti scivolano via 
planando verso il mare.






venerdì 8 giugno 2012

Spunti e riflessioni



Ho la tendenza generale a non concludere quello che ho iniziato. Non ho ben chiaro cosa possa significare. Mi accorgo che succede anche perché amo la cose che sembrano non finite: suggeriscono un senso di dinamicità e danno la possibilità all'osservatore di interagire completandole a piacere con la propria immaginazione.

Mi ero riproposta di concludere i miei lavori iniziati anche quelli di qualche anno fa...ma l'ho solo pensato  terminandoli solo nella mente. 
In pratica non li ho mai conclusi perchè già sono "in viaggio": metto sui fogli cose nuove che rispecchiano questo momento della mia vita e non quello passato.

Non mi è facile scrivere in maniera spensierata
e con la stessa intensità di prima, probabilmente soffro dell'influenza generale di sfiducia, di paura, di dolore che si respira nell'aria...

Non so se sono in grado di "scrivere poesie" e fin da quando ho cominciato a farlo non ho mai avuto nessun tipo di ambizione. I versi, più o meno ispirati, sono arrivati così. La mia penna scriveva danzando guidata da un'energia sottile e superiore, da una sapienza diversa non collegata alla dimensione razionale.

Poi, con il tempo, ho deciso di riunire in una raccolta questi miei scritti.

Quando alla fine di Aprile è venuto a trovarmi mio padre ho voluto fargliele leggere. 
Il commento che mi ha mandato successivamente è stato sorprendentemente bello, preciso attento e commovente. Ha colto in pieno la mia anima, mi ha abbracciato con un lampo di comprensione.

Lui ha deciso poi di farle leggere anche a suo fratello  (mio zio), un tipo molto particolare che si occupa di poesia da 5o anni.  Il suo commento invece mi ha  spiazzata...anche se sono convinta che fa bene ricevere i commenti da vari punti di vista.
Premetto che lui non mi conosce bene, vive in un mondo tutto suo a molti km di distanza da me.

Mio zio, in poche parole, mi scrive che la poesia dei sentimenti è ormai superata, che l'immaginazione e i voli nel mondo dei sogni, sono banali e che le mie "poesie" sono caricate troppo sui sentimenti che "superano il limite della reattività normale".
Secondo mio zio ora la poesia tratta temi più concreti, parla dei veri problemi della vita e non vuole essere bella quanto piuttosto originale. 
Seguono una serie di consigli tecnici sulla scrittura e su alcuni termini che ho usato...

Secondo me ognuno di noi ha un suo particolare modo di essere che si esprime nelle varie forme d'arte.
La poesia  vola sopra ogni spiegazione razionale, altrimenti non potrebbe essere tale.
L'eccessiva razionalità toglie spontaneità e naturalezza.

Inutile dire che le critiche costruttive sono in ogni caso utili anche se non devono fare male...in quel caso si deve accendere un campanello d'allarme...perché non devono togliere l'entusiasmo e la voglia di fare e di sognare...

E pensandoci bene, se e non ci sono l'amore e i sentimenti dove mai andremmo a finire tutti quanti?

Io sono e rimarrò sempre una persona dall'animo romantico e appassionato...
Con un pizzico di ingenuità in meno per ogni anno che passa.

Un abbraccio a tutti voi che passate di qui!



"Le ore fiori" - acquerello su carta di cotone 








mercoledì 6 giugno 2012

L'oro nel cielo...


immagine dal web



Guarda come il pavimento del cielo è fittamente intarsiato di patène d'oro splendente:

non c 'è la più piccola stella che tu contempli la quale non canti nel suo moto come un angelo

e non s'intoni coi cherubini dagli occhi sempre giovani.

Tale armonia è nelle anime immortali ma finchè le nostre sono rinchiuse

in questo corruttibile involucro d'argilla noi,

non la possiamo udire.
                                                                                                

 Shakespeare, il mercante di Venezia